Non so fino a che punto sia accettabile l’esasperazione del gioco dei personalismi. Altre volte, nella storia recente del Paese, abbiamo discusso se il centro potesse avere un ruolo importante, autonomo, non sussidiario. Andando indietro nella memoria, sono state le elezioni europee del 1999 a sgretolare l’immagine di un centro unito e forte: ci fu grande dispersione di voti, il Ppi guidato da Marini uscì mortificato dalle urne, si avviò una fase di riordino, con la nascita della Margherita in capo a due o tre anni, senza una preparazione adeguata.
La fretta non è mai una buona consigliera. Molti vedrebbero di buon occhio una riaggregazione politica che modifichi la dialettica tra sinistra e destra. Bodrato ha parlato di una Terza Forza capace di misurarsi con le sfide del tempo presente. Anche Prodi, nell’intervista che oggi ha dato all’Avvenire, consiglia di lavorare attorno a un programma di medio-lungo termine. In effetti, questa appare la necessità più grande.
Ecco, come possiamo procedere? Intanto, senza fretta. È bene ripeterlo ad alta voce. Si rischia altrimenti di fare confusione. Poi, di fronte a tanti appelli, sarebbe giunto il momento di mettersi un po’ tutti dall’altra parte, ovvero dalla parte di chi l’appello lo riceve ed è chiamato a metterlo in pratica. Con umiltà, mettiamoci tutti al lavoro. Infine, mettiamo in ordine le cose: la priorità non sta nel definire le coordinate di rapporti più o meno organici, ma nel rappresentare il “chi siamo” (o chi vogliamo essere) nella politica odierna.
Su questo punto occorre dare segnali forti. L’Italia del non voto esige che si torni a una politica di verità, dove ciascuno senta l’orgoglio di stare da una parte, senza faziosità, ma con animo determinato a far valere il contributo di una identità di cultura e visione politica. Piuttosto che l’esserci, conta effettivamente l’essere: conta, cioè, che si ricrei un ambiente in cui le energie attratte da un disegno politico di centro offrano esplicitamente la loro connotazione ideale come strumento di crescita di una nuova proposta politica.
La fiducia si conquista con l’esempio.