Il Sindaco Sala si è reso conto, mentre lanciava la battuta sui fondi europei non spesi da girare al Comune di Milano, che poteva suscitare polemiche. “Sembro un provocatore – ha detto all’Ansa – ma non lo sono perché ci sono una serie di progetti che ho nel cassetto e che, se mi fossero finanziati, io ce la faccio entro il 2026”.

Un’uscita infelice che ha permesso al ministro Salvini di bacchettare Sala, mostrandosi longanime ed equilibrato. “Io penso che” i fondi del Pnrr “possano essere spesi positivamente sia a Nord che a Sud. Ci sono ritardi enormi sulla metropolitana di Milano. È ingenereso questo attacco da Nord a Sud, da Est a Ovest. Io credo che, con il supporto del Mit tutti i sindaci potranno spendere i soldi assegnati”.

Ora, se in questa polemica a fare bella figura agli occhi di tanti italiani è il Ministro leghista, vuol dire che da parte del Sindaco c’è stata perlomeno un po’ di avventatezza. È strano che un uomo di esperienza, manager pubblico di valore e poi primo cittadino della cosiddetta “Capitale morale”, non calibri con attenzione le parole e i gesti.

Anche sulla vicenda delle trascrizioni all’anagrafe dei figli nati all’estero da coppie unigenitoriali, doveva evitare i malintesi. Sala ha infatti preso una posizione, insieme ad altri Sindaci, che mira a forzare l’interpretazione della legge. In pratica fa delle trascrizioni un principio di tutela dei minori. La questione, come è noto, risulta comunque complicata.

Il punto però è un altro: quanto può essere accettabile trasferire il confronto dall’ambito nazionale a quello europeo? Sala, sollecitando l’Europarlamento a prendere posizione contro il governo Meloni, ha varcato la linea rossa.  L’evidenza di questo errore politico sta nel fatto che  nessun sindaco di Francia, all’occorrenza contrario alla riforma delle pensioni, ha preso in considerazione l’idea balzana di recarsi a Bruxelles per invocare una censura nei confronti di Macron. Impossibile, per il costume dei francesi.

Ora, smarrire il senso della misura, specialmente quando essa è indice di buona prassi politica e amministrativa, non si accompagna a un giusto senso della responsabilità. È bene che Sala ci rifletta, per non sciupare il credito guadagnato in questi anni di servizio alla guida della sua città. Con le “sparate” si va sui giornali, ma non si arriva al traguardo desiderato.